Fair Game | Caccia alla spia

Hanno molti amici e conducono una vita all`apparenza normale. Quello che nessuno sa, eccetto il marito e i genitori di Valerie è che lei da 18 anni è un agente della Cia sotto copertura. In più Valerie, dall`11 settembre 2001, opera nella delicata divisione contro-proliferazione. Si reca spesso in Medio Oriente e indaga per capire se l`Iraq porti avanti un programma nucleare. I contatti con gli scienziati al servizio del regime di Saddam la convincono che non ve ne sia alcuno.
Contemporaneamente Joe, grazie alla sua lunga esperienza di diplomatico in Africa e alla sua conoscenza del territorio viene inviato dai servizi americani in Niger per verificare se il paese abbia realmente venduto una grossa partita di uranio arricchito all`Iraq. Joe, non trovando prove della vendita, compila un rapporto che verrà ignorato dalla Casa Bianca. Anzi il presidente e il suo staff utilizzeranno proprio l`informazione opposta per dimostrare la pericolosità dell`Iraq e la necessità di dichiarare guerra ad un regime che possiede armi di distruzione di massa.
Joe decide così di scrivere un articolo sul New York Times affermando la “sua” verità e scatenando una tempesta di reazioni.
Ciò che molti spettatori non immaginano è che quella di Valerie Plame e di Joe Wilson è una storia vera.
Diretto da Doug Liman già regista del ciclo di Jason Bourne e di Mr. & Mrs. Smith la pellicola è una bandiera di quella Hollywood impegnata politicamente. Una sorta di manifesto contro la guerra in Iraq, in cui bugia, finzione e verità si intrecciano, tra pubblico e privato.
Una donna, Valerie, che vive nella menzogna per dovere, per servire il suo Paese, un uomo, Joe, che per dovere di verità, solleva quel velo di ipocrisia che tutto ricopre, rendendo vulnerabile la sua stessa famiglia. Ci sono momenti retorici più deboli ma altri ben riusciti e molto forti. Attori davvero in parte specialmente Penn.
Francesca Bani